BASTA CONFUSIONE

Il virus non lascia spazio ai pasticci

È una prima volta anche per i vaccini, chiamati ad affrontare di corsa una pandemia del tutto nuova e molto grave. Contagiosissima, oltretutto. Perciò non si può pretendere che si risolvano subito gli effetti di un'epidemia fino a ieri sconosciuta perfino a scienziati e virologi. Ma il tira e molla che si è scatenato, prima su AstraZeneca e ora su Johnson&Johnson, disorienta i cittadini. Che solo una cosa possono fare: fidarsi di quel che decidono le istituzioni. Ma anche la fiducia va e viene, se un vaccino è prima distribuito e poi fermato. Oppure consigliato ai più giovani o - contrordine - ai più adulti e anziani. Le scene già vissute con AstraZeneca, da alcuni Paesi ritirato, da altri e più numerosi, Italia compresa, avvalorato, rischiamo di riviverle con Johnson&Johnson, da noi atteso con speranza (le prime dosi sono già a Pratica di Mare) nelle stesse ore in cui gli Stati Uniti lo sospendono per sei casi rari di trombosi. E l'Europa ne rinvia le consegne. Senza dimenticare che la protezione del vaccino cinese, in altre aree, è stata ridimensionata dagli stessi cinesi. L'eccesso di prudenza non è mai troppa, quando in ballo c'è la salute universale: ben vengano ulteriori controlli. Ma i sorprendenti dietrofront in attesa di più rigorose verifiche, non cambino la direzione di marcia: solo con la vaccinazione usciremo dall'incubo. E serve la stessa possibilità di accesso su tutto il territorio nazionale. Anche qui basta pasticci. Se la decretata priorità è per gli anziani, non una lotta o una lotteria, lo Stato la faccia rispettare.

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