IL PUNTO

L'europa aiuti a ritrovare la fiducia

di Carlo Pelanda

Pur con la popolazione rinchiusa e molti attori economici in ansia, già si intravede uno scenario di ripresa a maggio-giugno nell’Ue e in Italia. La Commissione sta cercando di riparare all’errore di non aver voluto spendere a sufficienza per prenotare i vaccini, causa di almeno tre mesi di ritardo, accelerando la creazione di un passaporto di immunità che permetta il ripristino dei flussi di persone a giugno anche se la vaccinazione di massa sarà solo al 50% circa in quel periodo. Ma se la proposta fosse approvata - e il sistema operativo costruito - l’Italia non perderebbe la stagione estiva riducendo la perdita del settore più colpito che è il turismo e che vale più del 13% del Pil: potrebbe recuperare almeno l’80% di tale valore, salvando per via di mercato e non di assistenza i settori coinvolti. Però tale stima dipende dalla velocità con cui la popolazione europea riprenderà i comportamenti normali. Ciò implica una previsione sulla fiducia. Che include quella delle imprese: già adesso lo scenario giustifica una ripresa degli investimenti. Ma i dati correnti non la mostrano ancora vigorosa. Pertanto c’è il rischio che l’incertezza rallenti la ripresa. Ce ne sono i motivi. L’Ue terrà sospese le regole di bilancio e gli aiuti di Stato fino al 2022, ma il fabbisogno di extradeficit potrebbe durare di più. La Bce è rassicurante, ma si nota la tendenza a sospendere l’acquisto dei debiti, che permette agli Stati di farne di più, appena le condizioni migliorano. Quindi manca la certezza che Ue e Bce siano più flessibili per dare già ora piena fiducia al mercato.

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