SCENARI ECONOMICI

L'Italia ha la forza di reagire e crescere

di Carlo Pelanda

I dati da inizio aprile in alcuni settori economici sono migliori delle attese. Ciò non implica ancora un’inversione del rallentamento della crescita italiana prevista tra il 2 e 3% per il 2022 né una riduzione dei rischi di recessione, ma segnala sia una forte capacità di adattamento delle imprese sia una domanda vivace di beni italiani, turismo o prodotti, dall’estero. I flussi turistici interni e dall’estero nel periodo pasquale sono stati eccellenti e hanno iniziato a sanare le ferite in uno dei settori più colpiti dalla pandemia. I dati dell’export sono in crescita verso i mercati statunitense, canadese, nipponico. Non è ancora chiaro se questi flussi bilanceranno la perdita dell’export verso la Russia (10 mld), ma segnalano la possibilità di mitigarne gli effetti. Molte aziende con marcata dipendenza dalla domanda russa avranno bisogno di sostegno dallo Stato per cambiare modello d’affari. Ne avranno bisogno i settori energivori costretti a ridurre le produzioni per insostenibilità dei costi dell’energia. È probabile che il governo agisca in tale direzione, ma sono ancora incerti i tempi e le quantità, considerando che eventuali coperture in extra deficit richiederebbero l'intervento di fondi europei sui quali c'è ancora nebbia. Al riguardo della scarsità di forniture di materie prime e semilavorati per le aziende, è osservabile una capacità superiore alle attese di trovare alternative nel ciclo globale. I dati non sono ancora sufficienti per valutare la scala di questo fenomeno positivo, ma l'analisi qualitativa mostra una grande capacità adattiva delle aziende che fa ben sperare. In sintesi, aumenta la probabilità che l'Italia possa evitare un destino recessivo a fine 2022, come anticipato da Mario Draghi. Tuttavia, la probabilità opposta non è piccola. Un numero crescente di famiglie sta soffrendo l'inflazione, gli effetti regressivi della guerra potrebbero peggiorare, non è chiaro se la diversificazione delle forniture energetiche attuata dal governo potrà calmierare i prezzi a breve medio termine. Pesa poi sul costo di rifinanziamento del debito la fine della copertura Bce, che costringerà lo Stato ad emettere titoli nel 2022 per circa 70 miliardi, al momento senza garanzia europea. Ma sta emergendo l'immagine di un'Italia forte economicamente e socialmente che sostiene l'ottimismo. .

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