IL PUNTO

La forza femminile che ci ha cambiato

di Ferdinando Camon

Un grande psicologo e sociologo, Erich Fromm, ha scritto questo giudizio: «La rivoluzione femminile e la rivoluzione giovanile sono le due uniche rivoluzioni vittoriose del Novecento». Non ci metteva la rivoluzione comunista, quella secondo lui ha perso: il Comunismo non s’è realizzato. Ma le donne hanno cambiato la coppia e la famiglia (ricordiamolo oggi, 8 marzo), e i giovani hanno cambiato la scuola e la società. E questi due cambiamenti sono irreversibili. Cambiando la coppia e la famiglia, le donne hanno demolito il potere maschile, che prima era dittatoriale, e l’hanno obbligato a reimpostarsi sulla parificazione tra i coniugi. Questo ha fatto bene anche agli uomini. Sto dicendo che la liberazione della donna è stata anche una liberazione dell’uomo, perché nella nuova famiglia paritaria anche l’uomo è più libero, e quindi più felice. Non esiste nella coppia la felicità di un partner che possa prescindere dalla felicità dell’altro: la coppia o è felice tutta insieme o è infelice tutta insieme. Prima non era così. Prima della rivoluzione femminile noi uomini pensavamo che il senso della vita stesse nei soldi, le donne pensavano che stesse negli affetti. Nelle separazioni e nei divorzi la moglie finisce sempre (e bisogna dire che il diritto l’aiuta in questo) per incarnare la continuità, lei resta la madre, con lei vanno i figli, e lei riesce sempre a tirare avanti, mentre il padre separato non di rado non ce la fa e finisce per tornare dai genitori. Si dice «sesso debole» per indicare le donne. È sbagliato.

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