La previdenza e i più deboli

Pensioni flessibili, si parte dalle donne. Ed è giusto così. Erano state le più penalizzate dalla riforma Fornero. In molti casi, con le nuove norme, avrebbero dovuto lavorare fino a quattro anni in più per avere l'assegno Inps. Con la buona pace delle tante giovani disoccupate in attesa di entrare nel mercato del lavoro. Un vero e proprio paradosso. Ora il governo vuole correre ai ripari già con la prossima Legge di stabilità prevedendo un meccanismo di penalizzazioni per coloro che dovessero lasciare il lavoro prima dei 66 anni. Il taglio sarebbe del 2% per ogni anno che manca al raggiungimento della nuova soglia, fino ad un massimo del 10%. Un modo per conciliare le esigenze del bilancio pubblico con le esigenze dell'altra metà del mondo del lavoro. Ma la scelta di mettere di nuovo le mani nel sistema previdenziale, cominciando dalle donne ha anche altre ragioni non meno importanti.Il mercato del lavoro italiano, pur con gli importanti cambiamenti introdotti con il Jobs Act, è ancora fortemente penalizzante per le lavoratrici. Basta osservare, ad esempio, la bassa presenza delle quote rose ai vertici delle società, sia pubbliche sia private. E la forte disparità che ancora esiste per quel che riguarda i livelli retributivi medi fra uomini e donne. C'è poi tutto il capitolo che riguarda l'equilibrio fra il tempo dedicato al lavoro e quello destinato alla famiglia. Anche in questo caso meccanismi come il part time o il telelavoro, che altrove hanno raggiunto buoni risultati, con incrementi della produttività, da noi sono rimasti al palo. Da questo punto di vista, la riforma Fornero, intervenendo solo su un aspetto del problema (l'aumento dell'età pensionabile) e solo per fare cassa ha inasprito le diseguaglianze del sistema facendo pagare alle donne il costo più alto. Per questo è giusto partire da qui per risolvere i tanti nodi che una riforma nata sull'onda dell'emergenza e varata in fretta e furia ha lasciato aperti.Un fatto è comunque certo: i nuovi scenari post-crisi e le prospettive di ripresa devono indurre il governo ad una riflessione complessiva sull'attuale sistema previdenziale.La riforma Fornero è figlia di un periodo che ci siamo forse lasciati alle spalle. Ora occorre ripensare quelle norme avendo come obiettivo non solo una maggiore giustizia sociale ma anche di favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di un'intera generazione che, altrimenti, rischierebbe di restarne completamente tagliata fuori.

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