IL PUNTO

Passaporto vaccinale per spingere la ripresa

di Carlo Pelanda

Secondo le stime del Centro studi di Confindustria il rimbalzo forte dell’economia atteso a partire dal secondo trimestre è rinviato al terzo per il ritmo lento delle vaccinazioni. Ciò implica estendere almeno fino a luglio i sostegni d’emergenza ai settori più colpiti dai blocchi precauzionali nonché prevedere una maggior spesa per i ristori. Non ci sono ancora calcoli resi pubblici, ma chi scrive teme servano decine di miliardi in più, nel breve termine, e due o tre anni di extradeficit per riparare l’economia e darle capacità di riassorbimento dell’occupazione. Il settore con il maggior fabbisogno è quello dei servizi. Studiando il modello Israele, prima al mondo per velocità di vaccinazione, si trova un certificato (verde) di immunizzazione che permette al portatore accesso illimitato a servizi e trasporti. Ciò implica un minor fabbisogno di finanziamento ponte. Potrebbe l’Italia fare lo stesso? Da un lato, c’è la preoccupazione di discriminare. Dall’altro, perché mai i vaccinati dovrebbero subire limitazioni? Chi scrive non ha esitazioni: togliere dalle limitazioni i vaccinati dando loro accesso illimitato a bar, ristoranti, trasporti, spettacoli, spiagge, musei, teatri, eventi sportivi, ecc. Considerando che comunque ad aprile ci saranno milioni di vaccinati in Italia, Europa e America, l’apertura illimitata a chi è certificato permetterebbe all’Italia un rimbalzo forte già nel secondo trimestre, riducendo il fabbisogno d’emergenza. Sorprende che tale misura non sia già nell’agenda del governo.

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