STATO SPIAZZATO

Per l'acqua manca una cabina di regia

di Antonio Troise

C’è un’emergenza in Italia non meno grave di quella del gas che fatica, però, ad entrare nell’agenda della politica come meriterebbe. La siccità sta mettendo in ginocchio un intero settore vitale per l’economia. Il 30% della produzione agricola è a rischio, con gli inevitabili effetti sul portafoglio dei consumatori e sulla qualità del cibo che arriverà sulle nostre tavole. Il Po così in secca non si vedeva dal lontano 1952. E, in molte città, è tutto un via vai di autobotti per fare fronte alla grande sete generata dai cambiamenti climatici. Se a tutto questo aggiungiamo il deficit strutturale delle nostre infrastrutture che disperdono il 44% di una risorsa che sta diventando nel mondo sempre più rara, è chiaro che dal dramma si passa facilmente alla catastrofe. Eppure, quello che più colpisce, è il trattamento diverso riservato alle emergenze. Domani, ad esempio, si riunisce il Comitato del ministero per la Transizione ecologica dedicato a prendere le decisioni più opportune per affrontare la questione-gas, esplosa dopo il conflitto in Ucraina. Tutto questo, però, non succedere per l’acqua, dove le diverse autorità (laddove esistono) si muovono in ordine sparso. segue a PAG.4

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