L’EDITORIALE

Sostegni al Paese stremato dal virus

di Antonio Troise

Aiuti alle imprese. Alle famiglie. E, perfino, ai genitori divorziati in difficoltà. L’edizione, riveduta e corretta dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, del cosiddetto decreto sostegni, contiene non poche novità. Tutte in un’unica direzione: dare l’ennesima boccata d’ossigeno ad un Paese letteralmente stremato dopo più di un anno di pandemia e chiusure forzate. L’emendamento che viene incontro alle sofferenze, prima sentimentali e poi economiche, dei genitori divorziati, è forse la punta più avanzata della volontà dell’esecutivo di aiutare chi non arriva a fine mese. L’assegno per il coniuge potrà essere integrato con un bonus che può arrivare fino a 800 euro. Non è poco. Ci saranno anche sei mesi in più (da 18 a 24) per usufruire dei voucher viaggi concessi dalle Agenzie per compensare una mancata vacanza dovuta all’epidemia. In attesa, ovviamente, che il «green pass» concesso con la vaccinazione consenta a tutti di trascorrere le ferie anche all’estero. Ma tirano un respiro di sollievo soprattutto le imprese alle quali è destinata la fetta maggiore del decreto-sostegni. Quelle che hanno avuto un calo del fatturato del 30% non pagheranno la prima rata dell’Imu. Salta anche la quota Irpef per gli affitti non riscossi. Mentre slitta al 30 settembre il termine per il pagamento dell’Irap: altri 5 mesi di tempo rispetto alla scadenza del 30 aprile. Insomma, il decreto non sarà la panacea di tutti i mali ma, sicuramente, assolve ad una funzione fondamentale. segue a PAG. 4

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