L’EDITORIALE

Vaccini e riforme, il monito del colle.

di Antonio Troise

Eccolo. Puntuale, preciso. Un discorso che va dritto al cuore dei problemi. Con un monito rivolto a tutte le forze politiche e sociali, un invito a ritrovare il senso di responsabilità collettivo messo in mostra dal Paese nei periodi più duri della pandemia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa sentire la sua voce in uno dei momenti più delicati nella battaglia contro il Covid, con un Paese che ha finalmente imboccato la strada della ripresa ma che rischia ancora di cedere il passo alle varianti del virus. Proprio per questo il Capo dello Stato non ha affatto gradito le piazze (per la verità non troppo piene) dei no-vax e dei partiti (a cominciare da quelli dell’opposizione) che sono corsi dietro le proteste per incassare qualche voto in più. Invece, ha tuonato Mattarella, la vaccinazione è un dovere «morale e civico», perché dai comportamenti singoli dipende la sicurezza di tutti. A limitare la libertà «è il virus e non gli strumenti o le regole del governo per sconfiggerlo». Ma il discorso che l’inquilino del Colle ha rivolto ai giornalisti raccolti nei giardini del Quirinale, per la consueta cerimonia della consegna del Ventaglio, guarda anche più avanti. Alle prospettive della ripresa economica. Che si intrecciano con due sfide che il Paese non può perdere. La prima scadenza, più immediata, è quella della riapertura delle scuole in sicurezza a settembre. Un passaggio decisivo per la ripartenza delle attività economiche e per garantire agli studenti un graduale ritorno alla normalità. La seconda scommessa (...) segue a PAG.4

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