A Edolo una sanità tra lustrini e tagli

Stavolta non sono le forze politiche di opposizione a sottolineare le contraddizioni della riforma sanitaria regionale; quella riforma accusata di spostare risorse già carenti dalle strutture esistenti a nuovi servizi dal futuro incerto. A sollevare il problema sono due elementi molto concreti: mentre a Edolo, proprio a fianco all’ospedale, sta nascendo la nuova Casa di comunità da dieci milioni di euro, nell’ospedale che già c’è si rischia la chiusura estiva, e forse non solo estiva, del fondamentale reparto di Medicina. Il motivo è quello ricorrente nella sanità pubblica: la scarsità di personale, in questo caso di medici; problema che viene moltiplicato dalla ridotta appetibilità dei presidi sanitari periferici, di montagna, come appunto quello edolese. A fronte del nuovo dissesto, 16 sindaci e tre Unioni di Comuni scrivono alla Regione e si chiedono se questo, come paventato già nel passato, sia solo un passo verso la più volte paventata chiusura della struttura. I sindaci non entrano nel tema riforma sanitaria, ma a qualcuno sfugge il paradosso creato dalla nascita di una nuovissima «centrale» sociosanitaria multimilionaria a fianco di una struttura di cura che già adesso non riesce a garantire i servizi per i quali è stata concepita?

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