A Lumezzane il Pip3 che nessuno vuole

La Leonessa
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È la conferma di una febbriciattola fastidiosa nel tessuto industriale di Lumezzane. Quel Pip3, Piano insediamenti produttivi, che da vent’anni non trova nessuno disposto ad aprirci sopra una fabbrica, ad avviare una attività produttiva nuova. Alla Lumezzane imprenditoriale non è mai mancato quello scatto che da sempre la contraddistingue, eppure da qualche tempo i conti non tornano. E la cartina tornasole che il futuro vada in un’altra direzione lo rivelano le prime indiscrezioni su quei proprietari di aree che in vista della variante al Pgt chiedono di cambiare le destinazioni d’uso di spazi a vocazione produttiva. E non c’è dubbio che sullo sfondo si stagliano ancora centri commerciali, come se non ce ne fossero abbastanza. Peraltro, dato in singolare controtendenza rispetto ad altri grandi comuni, Lumezzane continua a registrare un calo della popolazione. Sono lontani i tempi in cui la capitale della Valgobbia vantava il titolo di cittadina più popolosa della provincia dopo il capoluogo Brescia, ora non più. Numerose aziende se ne sono andate, scese a valle, sfibrate da collegamenti infrastrutturali, leggi strada della Valtrompia, di assoluta inadeguatezza per il vitale trasporto delle merci.

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