Baseball sfrattato Ponti D'oro al Padel

La Leonessa
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Un diamante è per sempre, diceva lo slogan. Non per il baseball, che si gioca su un campo a forma di «brillante»: un tesoro prezioso che a Brescia è sparito. E la conquista della serie A, la B del softball, le generazioni cresciute in via Branze non significano più niente. La loro casa era il Cus. Poi la direzione presa dal Centro Universitario Sportivo cambiò e quella realtà fu lasciata per strada, anzi in un campo di pannocchie. Ora i giocatori si allenano in un impianto per l’hockey dismesso, femminile e under12 catapultati a Marcheno, in perenne costosa trasferta la prima squadra, mai «in casa». Dopo aver contribuito a far nascere la splendida realtà del baseball ciechi. L'altro ieri però Università, Cus e Provincia hanno tagliato il nastro di 3 campi da padel per 150mila euro in via Tirandi, annunciandone un quarto in via Branze, nonostante questi redditizi spazi spuntino ormai ovunque. Nessuno può sindacare sulla scelta. Ma è legittimo porsi domande sull'urgenza di colmare una lacuna o l'altra. Forse un giorno il padel se lo sarà meritato: per ora è un super trend, appena nato, non ha una storia. Ma c’è una profonda differenza tra una nuova moda e i movimenti sportivi, che dimostrano da decenni l'impegno, la gloria, la fatica e la solidarietà per cui dovremmo dir loro grazie.

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