Gli hacker vincono a «guardie e ladri»

La Leonessa
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Carte di credito, pin, telefonini, sistemi informatici degli uffici comunali, piattaforme scolastiche: ormai si, nessuno può considerarsi al riparo dagli attacchi dei cyber pirati. Che in questo momento di full immersion tecnologica degli italiani sono particolarmente scatenati. La tecnica più utilizzata è ormai conosciuta: si buttano più esche sperando che qualcuno abbocchi. E con la «total connection» le probabilità di fare centro aumentano sensibilmente. Ne sa qualcosa da ieri anche Raffaele Volpi, senatore della Lega e presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: un organo del Parlamento che esercita il controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti italiani. Volpi ieri ha scoperto che il suo profilo whatsapp era stato violato dagli hacker: chi vigila sui nostri segreti non è riuscito a proteggere i propri dati personali, finendo quasi «sconfitto in casa». Ma Volpi si può consolare, è in buona compagnia: però si fa fatica a pensare «mal comune, mezzo gaudio», perchè si tratta dell’ennesimo episodio del gioco di «guardie e ladri» in cui i ladri riescono ad avere la meglio. Volpi cambierà numero e pure telefono (meglio non rischiare, va là): i pirati della rete invece non cambieranno mai. Stiamo attenti.

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