I polli, i risarcimenti i giudici a Strasburgo

Il primo ricorso non era andato bene. Il secondo nemmeno, ma aveva aperto uno spiraglio. E così, iniziando dal Tar, passando per il Consiglio di Stato e arrivando alla Corte europea di Strasburgo, giunge al traguardo la battaglia di un allevatore di Isorella per vedere riconosciuto il giusto risarcimento in seguito all’epidemia di aviaria del 2017, quando aveva dovuto chiudere tre allevamenti. Bacchettate l’Italia e la Lombardia, che pure martella sempre su «siamo vicini alla nostra zootecnia». Invece l’allevatore, che intanto ha ceduto l’azienda ai figli, ed è proprio qui che era nato il «vulnus», non ha mollato, creando anche un precedente che potrebbe aprire la strada ad altri: «polli» sì, ma mica in «quel» senso.

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