I vigili come il rospo che diventa principe

Tunnel e barriere per salvare i rospi che emigrano a valle per riprodursi e vigili urbani che scortano famiglie di cigni lungo la strada piena di insidie che separa il loro nido dal lago di Iseo. Forse non è l’Eden biblico dove il leone e il vitello giaceranno insieme, ma - per citare Woody Allen - «il vitello dormirà ben poco». Ma assomiglia molto a un mondo perfetto. La provincia di Brescia bollata da sempre come terra di bracconieri incalliti e allevatori senza scrupoli pronti a ignorare il benessere animale nel nome del profitto, svela così il suo sconosciuto volto pet-friendly. Ed è come se ognuno volesse depurarsi un karma ingombrante. Gli agenti della Polizia locale invisi dagli automobilisti perchè tacciati di dare solo multe diventano gli angeli dei volatili, gli amministratori dei Comuni accusati di autorizzare colate di asfalto e cemento si prendono cura dei rospi finiti a migliaia in questi anni sotto le ruote delle automobili. Tutto bello, troppo bello. Speriamo che duri. L’uomo infatti è più imprevedibile dell’animale e cambia idea volentieri, spesso per calcolo o subdolo opportunismo. E il nostro mondo non è certo come una fiaba dove il rospo baciato dalla principessa si trasforma in un principe e il brutto anatroccolo diventa crescendo un meraviglioso cigno.

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