Il grande cinema ha il fiato corto

È la storia di Davide e Golia in salsa cinematografica. Rimando forse azzardato, ma rende l’idea di quello che sta accadendo nel settore delle sale cinematografiche. Chiude a Brescia Wiz al Freccia Rossa, anello di una ben più vasta catena, sostanzialmente monopolista, a Brescia, mentre a Rezzato riparte uno storico locale come il Ctm, per decenni non solo cinema, ma contenitore di concerti che hanno visto salire sul suo palcoscenico nomi importanti della musica italiana e internazionale. Wiz, alias Golia, costretto a sospendere le proiezioni mentre il piccolo Ctm, alias Davide confida in una seconda giovinezza. Sono i due poli in conflitto di un modo diverso di offrire intrattenimento, il primo che ha fatto delle dimensioni il suo successo, le multisale, godendo di un indiscusso primato al botteghino, incontrastabile, lasciando agli esercizi più piccoli il compito di resistere, quasi per assolvere a livelli essenziali di assistenza. Da qualche tempo però non pochi di questi piccoli cinema Paradiso hanno avviato una politica di investimenti, faticosi, per proporre un’offerta che non ha nulla da invidiare ai Golia del grande schermo. E magari affacciati sui centri storici, non smarriti in luoghi anonimi.

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