Il lago non ci
sta più a fare
da pattumiera

La Leonessa
La Leonessa
La Leonessa
La Leonessa

Lo avevano capito duemila anni fa, quando lo scrisse Virgilio il sommo poeta: «fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino», o in lingua viva «lago di Garda che se ti arrabbi vieni su come uno tsunami». Lezione dimenticata: prima riserva d’acqua potabile e terzo distretto turistico d’Italia, lo trattiamo come una pattumiera. Al netto degli scarichi e dello sconcertante tira e molla sui depuratori, adesso una fresca: riapriranno per quattro giorni filati lo scolmatore Adige Garda, quel tunnel che dal fiume arriva al lago riversando, quando si aprono le paratie, milioni di metri cubi di acqua sporca, fangosa, inquinata. Dicono che la galleria va tenuta in efficienza, per salvare dagli allagamenti la città di Romeo e Giulietta. Ma il lago di Virgilio, di Catullo, di Goethe e di D’Annunzio chi lo salva? Va a finire che si arrabbia, e che viene su come uno come uno tsunami. Si sa da duemila anni.

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