Il mezzo flop dei saldi e la serenità perduta - La Leonessa di oggi

È lo «struscio» che manca: non la propensione all'acquisto con lo sconto, o il bisogno di scarpe nuove a buon mercato, ma la voglia di andare in giro, di mischiarsi con la gente, di fare appunto il caro vecchio «struscio», corpo a corpo nella folla sotto i portici del centro storico. Manca questo e latita, soprattutto, l'ingrediente base per andare a fare shopping, ancorché in saldo: manca la «spensieratezza», dicono chiaro e netto le associazioni dei negozianti. Perché se questi primi giorni di saldi invernali sono un mezzo flop, il motivo è la nostra mancanza di serenità, fra depressione e paura, sotto l'onda della variante Omicron. E se è vero che dove c'è gente si attira gente, il deserto tale rimane: c'è poca voglia di andare per vetrine sotto i portici senza il friccicore del rituale di massa. Ma è davvero motivata questa diserzione, questa renitenza ai saldi? Dice il saggio: «La risposta è dentro di te, ma è sbagliata». Perché è ben legittima la cautela di chi vuole evitare il Covid e resta alla larga dal minaccioso «assembramento», spaventoso Babau dei tempi nostri (manca solo che ai bambini alla sera si dica «se non dormi chiamo l'assembramento»). Però attenzione: ai saldi, tutto questo assembramento non c'è. Ma nella nostra mente le paure fanno «struscio».