il PD, l'assemblea e i nomi vacanti

Mentre il governo è pronto a entrare in azione, a Brescia il Partito democratico ancora aspetta di decidere quale sarà il nome da spendere nell’imminente campagna elettorale per la Loggia. Ma i giorni corrono e, sebbene tra i dem tutti si diano da fare per mantenere la calma, non sono poche ancora le cose da fare. E ora emerge un problema ulteriore: mancano nomi per l’assemblea cittadina, che è la sede deputata a esprimere il candidato. Dal 2018 a oggi infatti c’è chi ha cambiato maglia o non ha rinnovato il contratto, per usare una metafora calcistica; e una squadra per giocare la partita non può scendere in campo senza tutti i giocatori. Un’impasse che si presenta mentre il tempo passa, velocemente, con lo spettro peraltro che ce ne sia anche di meno rispetto a quanto preventivato nel caso in cui venisse presa la decisione di un election day a marzo insieme alle elezioni regionali. E con la figura di un terzo nome, non del partito, che potrebbe essere speso dal centrosinistra per rappresentare la coalizione. Dunque, quale assemblea all’orizzonte? Diversi i dubbi ancora sul piatto e il tempo stringe. Quest’ultimo è democratico in maniera certa e inesorabile: a un certo punto finirà e metterà d’accordo tutti.

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