Il «Wiz» che chiude e l'ironia di un titolo

È quasi da rimpiangere il tempo in cui rimpiangevamo il tempo trascorso nei centri commerciali, autoreclusi nel nostro tempo libero (e sembrava un paradosso) in spazi artificiali, invece di una passeggiata in montagna o in riva a qualche lago, o in città fra monumenti, storia, atmosfere antiche e bottegucce. In realtà quegli «spazi artificiali», come il Freccia Rossa a Brescia tanto per fare un esempio non casuale, erano diventati un po’ il nostro spazio di elezione, dove le nostre storie personali (incontri, amicizie, famiglia, oggetti acquistati che diventano cari) e qui avevamo finito per trovare una dimensione familiare. Ieri sera proprio al Freccia Rossa si sono accesi per l’ultima volta, per poi spegnersi definitivamente, anche gli schermi del cinema, il multisala Wiz. E fa quasi sorridere la casuale ironia degli ultimi film in programmazione. Uno si intitola «Close», che in inglese può voler dire «chiudere», ma anche «vicino». Vicino come la fine di un nostro modo di vivere, dell’ultimo giorno in cui quel luogo ci ha accolto. Un altro film si intitolava «Il grande giorno»... Giorno di un rilevante cambiamento nelle vite dei bresciani. E sembra quasi che lo abbiano fatto apposta: è il grande giorno, si chiude. Titoli di coda.

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