In vacanza sul Garda con la visa platinum

Chissà se il povero herr Franz, ormai troppo povero per i nuovi «trend», continuerà negli anni a venire a rappresentare il paradigma del turista tedesco sul Garda, coi suoi sandali calzati sui pedalini marron, la sua carriolata di bionda figliolanza e la pingue consorte dalle ancor più bionde trecce, assetato di Bardolino in rustici fiaschi, affamato di economica carbonara, rilassato perché tra la Baviera e il nostro lago la distanza è breve, il viaggio agevole, l’accoglienza genuina. Qui tutto cambia: il Garda bresciano sta svoltando verso un turismo di lusso, pochi ma buoni, si accetta Visa Gold, si predilige Platinum e ciao poveri. Sulla riviera sono diventati già 12 gli hotel a «5 stelle lusso» e ce ne sono altri 3 in arrivo della medesima, eccelsa categoria. Qui nessuno costruisce più pensioncine, si investe sui resort esclusivi con spa. Scelta quasi ecologica, perché 100 turisti che spendono 1.000 portano gli stessi soldi di 1000 che spendono 100, ma danno meno «peso antropico». Se non per un fatto: i ricchi vogliono posti belli, immersi nella natura, con paesaggi mozzafiato. Spazi che sul Garda sono ormai diventati rari: l’importante è non consumare anche quelli. O era meglio herr Franz.

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