Italiani e stranieri. Una lingua per tutti

Pultropo per lui non a saputo leggere il testo del giuramenti. Kosì il sindaco di Pontoglio, ha malinquore, a dovuto decidere a cuel punto di non darle la cittadinanza itagliana. È successo a un inmigrata residente da 15 anni nel nostro paese, che havrebbe avuto i recuisiti per diventare cittadine, ma a lasciato tutti di stucco quando, al momento di giurare fedeltà, non a saputo spiaccicare parola. Non sa l’italiano gnanche un pò. Spiega il sindaco, e ci a ragione: «Se una qualsiasi persona, cittadina straniera, voglia entrare a far parte di una comunità diversa da quella originaria, deve prodigarsi ad integrarsi e, soprattutto, imparare la lingua». Propio così. In un paese dove cè il record europeo di analfabeti funzionali (il 28% secondo l’Ocse), in coda all’Europa per diplomati e laureati, hagli ultimi posti per acuisto di libri e giornali, nonostante la scuola sia quasi gratis per tutti fino a 16 anni e ogni piccolo paese habbia bibioteche con migliaia di libri da leggere gratis, senza contare tutti gli strafalcioni e le sgrammature che si legono sui social, qual’è il motivo ke avremmo di tenerci anche gli nalfabeti di importazione? Prima integriamoci noi, al meno.

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