La discarica d'antan e un'attesa infinita

La Leonessa
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Finchè c’é vita c’é speranza recita un vecchio adagio. Certo che vent’anni di speranza denotano una bella resistenza in chi aspetta una soluzione, e una inquietante lentezza, se possiamo usare questo eufemismo, dei tempi della giustizia. Ieri in effetti sono stati in tanti, a Castrezzone di Muscoline, a chiedersi come mai le segnalazioni contenute in una denuncia anonima del 1999 sono state verificate solo nell’estate del 2021. Riguardavano la presenza di materiali tossici seppelliti in un’area contigua ai giardini della scuola materna, e la segnalazione di 22 anni fa era sembrata così attendibile che, per fortuna, quel terreno era di fatto inaccessibile già da allora ai bambini dell’asilo, ospitato in un edificio molto più antico e quindi teoricamente «sano». Ieri si è scoperto che, sì, le sostanze tossiche ci sono, rappresentate da amianto e residui della demolizione di autoveicoli, e come detto in tanti hanno fatto un bagno di consapevolezza sull’efficacia delle denunce. Non sappiamo se i creatori di quella discarica abusiva siano ancora vivi, ma se è così, insieme a chissà quanti altri inquinatori possono mettersi il cuore in pace: se possono restare impuniti per decenni chi li ammazza? Di certo non la legge e le riesumazioni tardive.

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