La giornata delle api nei campi avvelenati

La Leonessa
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Non lo sentite anche voi uno strano silenzio? È primavera, la natura fiorisce, ma il ronzio delle api, leggero e armonioso, non si sente quasi più. Qualche vespa ha fatto il nido nel sottotetto, qualche calabrone è entrato in casa da un lucernario, ma le api? Docili, laboriose e preziose per la natura, definite da Plinio nella Historia Naturalis «animali domestici ma liberi», sono state decimate da stragi e morìe causate da sempre nuovi e mortali parassiti portati dalla globalizzazione ma, soprattutto, da inquinamento e pesticidi. Dai nostri veleni. Diceva Einstein che se scomparissero le api anche l’uomo scomparirebbe: senza impollinazione avremmo ripercussioni catastrofiche sugli ecosistemi, sempre meno frutti, sempre meno ortaggi, sempre meno nutrimento per noi stessi. Eppure le stiamo massacrando. Arriva oggi la Giornata mondiale dedicata alle api: persone sensibili e preoccupate per le sorti del mondo si mobilitano in loro difesa. Ma chi potrebbe salvarle, chi scrive le leggi e di questo stesso mondo dirige le sorti, sembra non interessarsene affatto. Nel vuoto gli appelli, ignorate le prove scientifiche, nei campi avvelenati continua il lento sterminio delle api. Non lo sentite anche voi questo silenzio?

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