La piscina di Rezzato e il lockdown infinito

La Leonessa
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Nuotare nell’azzurro traslucido di una piscina è sempre un’esperienza che molti nuotatori descrivono come rinascere ogni volta: come volare in una trasparenza irreale, vasca dopo vasca una fatica che fortifica e che ci restituisce nuovi al mondo. Una sensazione che hanno provato in tanti, e che in tanti possono confermare, di rinascita. Ma chi farà rinascere le piscine dopo il disastro della pandemia, del lockdown e delle zone rosse? Quasi tutti i gestori, per la prolungata chiusura, sono arrivati sull’orlo del fallimento e qualcuno, purtroppo, anche oltre quell’orlo. Gli impianti idraulici, fermi per mesi, si sono deteriorati richiedendo poi costi su costi per la rimessa in efficienza. Non tutti ce la fanno. Non ce la fanno a Rezzato, dove la piscina comunale resta chiusa: il gestore ha gettato la spugna, ha perso troppi soldi e troppi ne dovrebbe spendere per ripartire. Se ne è già andato, e andata è anche la stagione per chi, a Rezzato, sperare di tornare in vasca, a provare la famosa sensazione, fisica e metafisica, di rinascita. E le prospettive? Qui siamo totalmente sul metafisico. Il Comune dice che per l’anno prossimo, estate 2022, farà i passi necessari per trovare, dice, un nuovo gestore che sia «finanziariamente solido»: ma ne sono rimasti? Esistono? O almeno: rinasceranno?

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