La serie B può ancora ignorare il Var?

La Leonessa
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Promesso: d’ora in poi non ci si lamenterà più dell’attesa della decisione del Var per un rigore o un fuorigioco. Sia benedetta se serve per evitare una svista che falsa una partita, un campionato: tra A e B ballano decine di milioni che in tempi così sono linfa vitale. Per chi è un consumatore seriale di calcio, italiano ed estero, la Serie B pare un torneo di secoli fa. Non è colpa dei calciatori e nemmeno delle società, che in un periodo così fanno i miracoli per restare a galla. Ma non è più tollerabile la disparità tra i campionati muniti di tecnologia, che pongono rimedio a buona parte degli errori umani, e la B rimasta all’età della pietra, affidata all’occhio di arbitri e guardalinee. Guardarla è un tuffo nel passato ma l’impatto è peggio di quello di Fantozzi nella piscina vuota a Capri. Reggiana-Brescia di ieri è l’ultimo esempio e si parla di una clamorosa svista a favore (il 2-1 per la Reggiana annullato ma regolarissimo) e il 2-2 subìto dal Brescia al 96’, viziato da un fuorigioco netto di Kargbo. Ma anche i play-off promozione (e i play-out salvezza) si faranno senza tecnologia? Tutto questo era accettabile quando i campionati erano nelle stesse condizioni. Ora non più. E guai a chi si lamenta ancora dell’attesa del Var.

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