Coccolati almeno nella fase di preparazione all’esordio nel mondo del lavoro, perché quando l’esordio avverrà non è detto che soddisfi le aspettative di chi si sta preparando. Succederà presto agli studenti di Leno, e in realtà a tutti i frequentatori della biblioteca, che diventerà uno spazio di cultura confortevole grazie all’allestimento di un angolo relax in cui bere un caffè, scaldarsi uno spuntino col microonde e persino fumare. Con la bella stagione arriverà anche un dehor, e su tutto questo non c’è niente da dire se non in termini positivi. Magari con un po’ di invidia da parte di chi, con qualche anno sulle spalle, ricorda lo studio e le biblioteche associando attività e spazi solo al silenzio, alla fatica e all’austerità. Studiare è un lavoro, e il lavoro ha bisogno di pause e di spazi di umanità. Un discorso che naturalmente dovrebbe valere anche per chi è già occupato, e senza scomodare il famoso e inarrivabile modello Olivetti è bello sognare officine con spazi pasticceria e reparti ospedalieri con la stanza per il calciobalilla. Troppo? Magari basterebbe un’età pensionabile capace di riconciliarti con la vita. Altro che caffè.