Lo sport in crisi? Segua la cultura!

Brescia riscopre la sua cultura quando per decenni si è sempre considerata come città laboriosa e poco più. E allora: perché gli imprenditori bresciani non riscoprono il valore sociale di tornare a essere mecenati, magari nello sport di vertice? Ce ne sarebbe bisogno, visti i risultati. Il Brescia nel calcio e la Germani nella pallacanestro navigano pericolosamente vicini alla zona retrocessione. Un flop si spera temporaneo (i conti si fanno sempre alla fine), ma inaspettato viste le ambizioni. Non è stata un flop, al contrario, la prima tre-giorni di Brescia Capitale della cultura 2023: grandi eventi, la diretta tv della «prima» al Grande con la presenza del presidente Mattarella. La città si è animata e ha avuto una visibilità incredibile a livello nazionale. Ecco, la visibilità. Quella sana, quella del fare. Gli imprenditori bresciani la considerino il valore aggiunto, il vero business di un loro coinvolgimento soprattutto nel Brescia Calcio, che è in vendita e ha bisogno del ritorno di un presidente appassionato. Per un anno Brescia sarà con Bergamo Capitale della cultura. Lo può diventare anche nello sport. E i bresciani, riconoscenti, ricambierebbero come hanno fatto in questa tre-giorni.

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