Medici di famiglia? Ne resterà solo uno

La Leonessa
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Ne resterà solo uno. Come nella saga di Highlander. Ma in questo caso non si parla di immortali, ma di medici di base, quelli che una volta venivano definiti di famiglia per sottolineare quella simbiosi con i pazienti cancellata a colpi di riforme della sanità. A provocare l’estinzione dei professionisti coraggiosi non sarà la katana impugnata da Connor MacLeod, ma la scure dei tagli e il blocco del turn over. I medici che vanno in pensione o decidono di cambiare professione non vengono sostituiti creando «dolenti» pellegrinaggi di pazienti, spesso i più fragili, che vagano erranti per il territorio alla ricerca della terra pardon, assistenza «promessa». Che spesso resta un miraggio a meno che non si ci accontenti di ambulatori fuori mano. Fatalmente le liste di attesa dei professionisti si allungano e gli assistiti si dibattono tra i disagi della malattia cronica, l’età avanzata e la paura del contagio da coronavirus. Gli ultimi a pagare dazio alle smagliature della rete di assistenza di prossimità sono 1.600 persone di sei paesi della Bassa. Ma prima era accaduto a Carpenedolo, poi a Capriano e presto toccherà ad altri luoghi dove i medici stanno per raggiungere l’agognata pensione. Non saranno sostituiti, perchè alla fine di questa follia, ne resterà solo uno.

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