Montecampione tra sogno e utopia

Il peccato mortale a un tavolo da poker? Pensare alla giocata precedente, riflettere su quello che è stato e che quello che poteva essere. Vai in confusione, ti illudi dei corsi e ricorsi storici e ti tosano come una pecora. Vale anche per il territorio. Provare a riportare ai fasti del passato strutture e opere finite nell’oblio è un boomerang. Se non ha funzionato, non funzionerà neppure con ingenti investimenti e progetti di rilancio innovativo. Un po’ come il comprensorio turistico di Montecampione, che tenta di rialzarsi per l’ennesima volta. Le speranze sono affidate ai fondi del Pnrr che - vedi la beffa di quelli sulla rigenerazione urbana - sono diventati un azzardo come il poker, dove i giocatori più abili sanno quando è il momento di alzarsi dal tavolo e limitare le perdite.

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