Palazzolo rinasce dall'arte in bottega

La Leonessa
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Dicono gli storici che dai «secoli bui» l’Italia e l’Europa siano uscite connettendo le mani con la testa, con il lavoro manuale, ma anche produttivamente intellettuale, dei monasteri e delle botteghe. Da qui uscirono i capolavori d’arte del Rinascimento, ma anche certe birre d’Abbazia che ancora oggi, su antica ricetta, possiamo con gusto mescere nei moderni pub. Un incontro fra ideazione e produzione che ha formato per secoli culture e stili di vita. Poi vennero le varie rivoluzioni industriali e post, i negozi che non erano più botteghe ma rivendite di prodotti già fatti, quindi il digitale, i negozi virtuali, lo shopping on line, un mondo che si smaterializza fra «cose» di cui ignoriamo la provenienza, mentre anche i negozi chiudono, i borghi muoiono. A Palazzolo, che di desertificazione urbana aveva un triste primato, stanno ripartendo proprio da questo: dalle botteghe, dall’artigianato artistico, dalle idee che si fanno «prodotti». C’erano e ci sono decine di locali sfitti, vuoti, abbandonati: il Comune con un bando, e in accordo coi proprietari dei muri, li sta facendo rivivere. Ma, attenzione, le proposte arrivano da artigiani, creativi, produttori: laboratori d’arte, atelier di cucito, fornerie di biscotti, distillerie, riciclo di oggetti. Anche da questi nostri anni bui usciremo connettendo le mani con la testa.

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