Pompiano «martire»
della fibra
fracassona

La Leonessa
La Leonessa
La Leonessa
La Leonessa

La testa del martello pneumatico piroettata in triliardi di giri, l’asfalto fresato come da un tarlo gigante, motori, rumori, picconi e badili, escavatori come elefanti dalla proboscide dentata che barriscono in un safari di tonfi, di metallo che sbatte e che spacca, per giorni e giorni sotto casa: che palle! A Pompiano ci avevano quasi fatto l’orecchio, con quella tipica rassegnazione cristianamente bassaiola che tutto sopporta per un bene superiore: internet veloce, in questo caso. Perché quel tormento aveva uno scopo: posare la fibra, velocizzare la connessione, portare alla buonora il paese nel Duemila. Ma dopo il danno la beffa: sotto l’asfalto rabberciato ora i cavi ci sono, ma non li hanno collegati alla centralina. Servirà una seconda manche di lavori, di quell’inferno rompimaroni. E allora addio cristiana rassegnazione: adesso a Pompiano gli girano, gli girano più veloce di internet veloce.

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