Porti e lidi, i due volti ingiusti del demanio

Sulle concessioni balneari è arrivata la sentenza della Corte Suprema europea. A sancire che devono essere assegnate in maniera «imparziale e trasparente». Non prorogate per anni a favore delle stesse facce e agli stessi prezzi stracciati. Non come se i titolari fossero unti da quel diritto divino che durante la Rivoluzione francese fece rotolare molte teste nel cesto. Come spesso accade in Italia si è però passati da un eccesso all’altro. E l’attività velica dei non vedenti rischia lo sfratto dalla darsena di Gargnano che utilizza da 20 anni. Il porto sarà assegnato al miglior offerente. Il responsabile del progetto non parteciperà al bando: «Non si specula sull’inclusione», afferma con dignità. Quella che forse manca ai nostri governanti.

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