Provincia, onorevoli e caso depuratore

La Leonessa
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Viene definito principio di sussidiarietà. È quello che affida ai Comuni, enti più vicini ai reali bisogni del territorio, decisioni che il Governo centrale farebbe fatica a inquadrare. Un fondamento della democrazia partecipata citato da statisti del calibro di De Gasperi e Moro. Un principio sconosciuto ai parlamentari bresciani, almeno quando si parla di depuratore del Garda. Con qualche eccezione tutti i senatori e i deputati hanno definito con sfumature più o meno raffinate «carta igienica» la mozione della Provincia che impone di costruire i collettori nelle aree che li utilizzano. Il motivo? Il Broletto non è eletto dai cittadini e per questo non ha rappresentatività e autorevolezza. In realtà la Provincia è formata da sindaci nominati direttamente dai cittadini che al contrario alle politiche devono turarsi il naso e votare liste bloccate con candidati parlamentari imposti dai partiti. Forse a furia di delegare ai tecnici le decisioni politiche in un governo dalle grandi intese (o ammucchiate, decidete voi) i nostri onorevoli e senatori si sono dimenticati del valore della democrazia partecipata e della sussidiarietà. E poi se davvero ritengono le Province un inutile orpello perché non varano una legge per abolirle?

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