Quei balli proibiti e la festa in piazza

La Leonessa
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Chissà se tra i tifosi che sono andati l’altra notte a festeggiare in piazza il successo degli azzurri ai Campionati Europei c’era qualcuno che la sera prima era stato al Paradiso a ballare. E chissà cosa avrà pensato quando ha visto disposta la chiusura della discoteca per 5 giorni. Di sicuro, rispetto alle due circostanza di cui è stato testimone, non si è accorto di differenze nel distanziamento, o nell’uso delle mascherine. Ok, un evento si è svolto al chiuso con determinate restrizioni, che sono state disattese, l’altro era all’aperto, ma pure la festa di piazza avrebbe dovuto seguire certe direttive. E chissà cosa avranno pensato i gestori del Paradiso, che hanno infranto le regole, vero, ma che si trovano a vedere una certa disparità di trattamento. Spesso il buon senso dovrebbe trovare un miglior modo di essere applicato, perchè se è vero che è stato meglio «accompagnare» l’onda umana dopo i rigori di Italia-Inghilterra, piuttosto che cercare di incanalarla secondo binari rigorosi (e va detto che alcuni sindaci limitazioni precise e severe le hanno pure predisposte), è altrettanto vero che non si può far finta di non vedere certi assembramenti in centro il venerdì o il sabato della movida. E poi chi lo va a spiegare a quelli del Paradiso?

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