Risparmio energetico e la doccia scozzese

Conquistare un posto al sole può essere più problematico di una campagna bellica in Libia quando c’era... lui. La selezione per raggiungere gli incentivi per opere di miglioramento energetico è peggio di un casting per ottenere una parte nella soap opera italiana che ha scelto un titolo che attizza i nostalgici del colonialismo. La certezza sulle modalità per incamerare i fondi dal Gestore servizi energetici è un optional, una doccia scozzese. Prendi il palasport di Odolo. Il Gse promette quasi mezzo milione di euro per progetto di restyling dell’impianto sportivo destinato a tagliare i consumi energetici. Poi a cose fatte dice: «Vabbè, abbiamo scherzato, avete sbagliato i calcoli, non vi diamo neppure un euro». Il Comune a quel punto si affida alla Secoval che va in missione a Roma per far cambiare idea al Gse. Squadernate le relazioni, i signori delle energie rinnovabili si convincono, anzi alzano la posta offrendo altri 250 mila euro. Ora, i requisiti per ottenere i benefit saranno anche complessi, ma se i massimi esperti, quelli per capirci che dovrebbero contribuire alle strategie per affrancarci dalla schiavitù delle forniture di metano russo, sbagliano i conti stiamo... freschi. Altro che spegnere i condizionatori. Draghi ci chiuderà anche il riscaldamento.

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