Se il pronto soccorso si prende una «pausa»

È un po’ come quando ti lascia la persona amata, quella senza la quale credevi di non poter sopravvivere: per sconcertante che sia, dopo un po’ ti passa e pensi che se davvero ti ama tornerà, ma che se non torna pazienza, che al mondo siamo 8 miliardi e ti amerà qualcun altro. A Iseo causa lavori chiuderà per 3 giorni il Pronto soccorso, dove ti portano se hai un infarto o il cranio spaccato, e lì per lì pensi: ohibò. Ma sai che dopo tre giorni riaprirà (se ti ama tornerà!) e che in fondo non è l’unico Pronto soccorso del mondo. Eppure è anche un fatterello come questo a far capire la precarietà delle nostre sicurezze. L’importante è che non venga a mancare, come ogni tanto qualcuno paventa, l’intero ospedale. Quelli, quando chiudono, non ritornano più.

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