Sul Garda si depura. La lega dura e pura

La Leonessa
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La Lega dura e pura del passato non lo avrebbe mai accettato. Un commissario nominato da «Roma ladrona» che viene a fare «il padrone in casa nostra». Ma spesso si nasce incendiari e si muore pompieri. Soprattutto perchè i lumbard 4.0. preferiscono le morbide poltrone del consiglio dei ministri alle ruvide tavole del cocchio del Carroccio. Si spiega forse così il legittimo ma comunque clamoroso dietro front della Lega sulla mozione della Provincia contro la decisione del commissario di realizzare il depuratore del Garda a Montichiari e Gavardo. Cercare di affossare la mozione di una esponente di Fratelli d’Italia come Cristina Almici rischia di trasformarsi in un boomerang. Perchè la deliberazione del Broletto di costruire l’impianto a Lonato era stata approvata anche dal centrodestra. Delle due l’una. O quel voto era fumo negli occhi per gli elettori del Chiese o nelle ultime ore è arrivato un ordine dall’alto anzi, dall’altissimo: non create problemi al Governo. La vicenda ha offuscato la credibilità del centrodestra, banderuola in balia del vento che spira da Roma. Con buona pace dei nostalgici della Lega, quella che professava il dogma del federalismo, ma che a Brescia non riesce neppure a difendere l’autonomia decisionale della Provincia.

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