Totò, Toscolano e la fontana di Trevi

Tutto a posto, niente a posto. C’erano file e file di camper e roulottes, le tende, i paletti a delimitare le piazzole, il classico campeggio insomma, e ovviamente i turisti villeggianti, ignari di essere le involontarie comparse di un film dell’assurdo. Perché quel campeggio scoperto in un’amena plaga boscosa di Toscolano Maderno era un’attività fantasma, abusiva, mai registrata, senza permessi e messa in piedi, per giunta, su un’area di vincolo ambientale del Parco dell’alto Garda. Via, sbaraccare tutto: deferimento all’autorità giudiziaria, indagini e a quanto sembra ci sarà anche un processo per questo anacronistico e quasi tenero esperimento (peccato solo fosse fuori da ogni legalità) di turismo «fai da te in una Riviera che conta una dozzina di hotel di categoria 5 stelle lusso. Ma l’aspetto più singolare di questa vicenda, che raccontiamo oggi sul giornale, è che per quella chiamiamola attività, l’area di campeggio abusivo, c’era in ballo persino un preliminare di vendita con una terza persona. Già firmato. Come non ricordare allora Totò, che vende la Fontana di Trevi al malcapitato Decio Cavallo. Ma dite un po’, paisà, è un buon business? Ottimo, ottimo, qui dentro i soldi ce li buttano tutti!

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