Un miraggio chiamato alloggi popolari

La Leonessa
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È storia, e la storia è maestra di vita. Noi da quando abbiamo smesso, migliaia di anni fa, di vivere nelle caverne o sugli alberi come i nostri antenati, i cavernicoli e prima di loro le scimmie, abbiamo avuto tutto il tempo per capire che ci sono all'incirca sei modi per procurarsi una casa: ereditarla dalla nonna; possedere molto denaro e sganciare tranquilli un congruo bonifico; farsela regalare dal papi; comprarsela per tramite di mutuo bancario (se la banca si degna); trovare un alloggio in affitto sul libero mercato delle locazioni; farsi assegnare una casa popolare. Quest'ultimo è diventato il modo più difficile, soprattutto sul Garda, dove l'edilizia residenziale pubblica è ferma da una vita e le graduatorie di assegnazione sono state bloccate per tre anni. Ora la novità: da marzo si riaprono le domande in 22 Comuni del Garda bresciano. Ma le case oggi disponibili sono in tutto una cinquantina e le richieste saranno centinaia: tante famiglie bisognose resteranno fuori anche stavolta. Intanto le locazioni private non esistono quasi più sul lago, dove sono invece migliaia le «locazioni turistiche» anche in assenza (causa Covid) di turismo. E torniamo al punto uno: ereditare la casa della nonna. Ma se ci fosse almeno uno straccio di politica abitativa...

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