Vacanze da eremita per sfuggire al Covid

La Leonessa
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La religione è l’oppio dei popoli, ma con buona pace di Karl Marx può diventare anche un succedaneo del turismo ai tempi della pandemia. Isolarsi in meditazione in un’atmosfera stile tempio tibetano non è soltanto un esercizio spirituale, ma anche e soprattutto il fulcro della filiera dell’accoglienza che proprio a causa del coronavirus attraversa una stagione nerissima. Abbarbicato sui monti di Nave, nella suggestiva Val Listrea per esempio, il luogo di culto buddista ha generato una sorta di rifugio immerso nella natura. C’è da giurare che richiamerà molte persone a prescindere dal loro credo. Perché l’esperienza da asceta è sicuramente accattivante, ma diventa ancora più allettante in tempi in cui bisogna rispettare il distanziamento sociale imposto dalle norme anti-contagio. Il flagello mondiale del Covid del resto sta imponendo drastici e coraggiosi mutamenti nello stile di vita. Le spiagge affollate come le isole del Canada durante l’accoppiamento dei trichechi potrebbero diventare un’utopia. Meglio allora abituarsi alle vacanze da eremita, magari cercando di coltivare la propria interiorità invece che la tintarella. In fondo il richiamo spirituale e religioso può diventare un succedaneo del turismo ai tempi del Covid.

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