Bollani, una serata in Grande per i 60 anni del Franciacorta

di Claudio Andrizzi
Stefano Bollani e il suo pianoforte questa sera sul palco del Teatro Grande: in programma l’evento benefico organizzato dalla cantina Guido Berlucchi per i 60 anni del Franciacorta
Stefano Bollani e il suo pianoforte questa sera sul palco del Teatro Grande: in programma l’evento benefico organizzato dalla cantina Guido Berlucchi per i 60 anni del Franciacorta
Stefano Bollani e il suo pianoforte questa sera sul palco del Teatro Grande: in programma l’evento benefico organizzato dalla cantina Guido Berlucchi per i 60 anni del Franciacorta
Stefano Bollani e il suo pianoforte questa sera sul palco del Teatro Grande: in programma l’evento benefico organizzato dalla cantina Guido Berlucchi per i 60 anni del Franciacorta

«Con lui, anche “Furia cavallo del West“ diventa canzone d’autore»: così recita la motivazione del Premio Tenco che domani verrà assegnato a Stefano Bollani al teatro Ariston di Sanremo. Ma prima per il funambolico pianista c’è in agenda un appuntamento bresciano, fissato per questa sera sul palco del Teatro Grande con lo show «Piano Solo»: un evento benefico organizzato dalla Guido Berlucchi di Borgonato di Corte Franca a coronamento dei festeggiamenti per i 60 anni della prima bottiglia di Franciacorta, creata nel 1961 dal patron Franco Ziliani. Inizio alle 21, ma ingresso anticipato alle 20 per le dovute verifiche legate all’emergenza sanitaria: il concerto (info sui biglietti disponibili allo 030 2979333) contribuirà al sostegno dell’associazione Food for Soul, fondata dallo chef superstar Massimo Bottura con la moglie Lara Gilmore. Attesa oggi anche a Palazzo Lana di Borgonato, sede della cantina franciacortina, tra gli ospiti della terza edizione di «Academia Berlucchi», iniziativa nata nel 2019 come luogo di scambio e interrelazione tra saperi, culture aziendali e visioni, quest’anno dedicata al «Talento come nutrimento del futuro»: un tema sul quale si confronteranno nomi di grande spicco tra i quali l’architetto e urbanista Stefano Boeri, il botanico, saggista e divulgatore Stefano Mancuso, il teologo e filosofo Vito Mancuso e Barbara Nappini, neo-presidente di Slow Food Italia. Poi, in serata, la performance in libertà di Bollani, one man show senza scaletta né programma di sala, viaggio senza frontiere ai confini dell’improvvisazione, dal Brasile a Carosone, dal jazz al pop fino alla canzone italiana anni ‘40, con bis decisi dal pubblico. Perché anche questo è Bollani: un fantasista delle sette note, un funambolo della musica a 360 gradi. «Ringrazio davvero di cuore tutti gli amici del Club Tenco per il premio che hanno voluto assegnarmi - dice Bollani -. Sarà bello incontrarsi a Sanremo e celebrare ancora una volta insieme un rito di bellezza nel nome di Luigi Tenco». Attitudine, studio continuo, applicazione, agilità funambolica delle dita, esecuzioni tecnicamente ineccepibili. «Ma solo se oltre a tutto questo si è dotati di smisurato talento si diventa Stefano Bollani - recita ancora la motivazione del Tenco -. Artista capace di riassumere sulla tastiere e nella voce una qualità totalizzante, dove tutto confluisce: dal jazz al rock, dalla classica alla latina». Ma quest’anno il musicista si è anche confermato grande showman grazie al successo di «Via dei Matti n. 0», la trasmissione di Rai Tre che lo ha visto protagonista sorprendente in marzo con la moglie Valentina Cenni. «Un programma che ha voluto raccontare la musica senza distinzione di generi - dice lui -. Valentina è attrice di teatro e di cinema ma ha anche studiato danza, canto, ha un sacco di frecce al suo arco e per questo l’ho convinta a cantare tutti i giorni con me, cantiamo sempre insieme. Ho scelto questo titolo perché La Casa, brano di Vinicius de Moraes tradotto da Sergio Endrigo, lo cantavo sempre da bambino: mi piaceva molto l’immagine di Via dei Matti n° 0 come un non luogo dove può accadere qualsiasi cosa». Un po’ come succederà nel recital di questa sera, che riporta Bollani in territorio bresciano a pochi mesi dal sold out del 25 luglio scorso a Gardone Riviera con lo spettacolo «Piano Variations on Jesus Christ Superstar», riproposto pochi giorni fa a Bergamo Scienza, anche quello un dialogo tra l’uomo e il suo strumento. «Per raccontare la storia d’amore tra me e quest’opera ho scelto la formula del pianoforte solo: perché una storia d’amore cresce in bellezza solo se riesce a restare intima».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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