L'EVENTO

Brescia Photo Festival al via con «Patrimoni» di arte vera

di Elia Zupelli
Inizia oggi per concludersi il 17 ottobre l'edizione del 2021 che si estenderà dalla città alla provincia
Bruno Cattani: nel 2018 ha realizzato questo scatto di scultura, «Eros»Quadrilatero rinascimentale al Museo Santa Giulia di Brescia
Bruno Cattani: nel 2018 ha realizzato questo scatto di scultura, «Eros»Quadrilatero rinascimentale al Museo Santa Giulia di Brescia
Bruno Cattani: nel 2018 ha realizzato questo scatto di scultura, «Eros»Quadrilatero rinascimentale al Museo Santa Giulia di Brescia
Bruno Cattani: nel 2018 ha realizzato questo scatto di scultura, «Eros»Quadrilatero rinascimentale al Museo Santa Giulia di Brescia

Ritorno al futuro in uno scatto di Renato Corsini: «Negli anni ’70 si diceva ‘La parola è morta, viva l’immagine!’. Dopo l’arrivo del digitale l’iper produzione ha messo in discussione l’autenticità della fotografia, che è alla ricerca di una nuova identità, ma continua a essere uno straordinario patrimonio di creatività, nonostante le sue contraddizioni». It's evolution, baby! Tra sguardi di ieri, visioni di oggi e orizzonti proiettati nel domani, «Patrimoni» - culturali, archeologici, storici - è il tema scelto come filo conduttore per orientarsi nel caleidoscopico programma della quarta edizione del Brescia Photo Festival (da oggi al 17 ottobre). Promosso da Comune e Fondazione Brescia Musei, con la collaborazione di MaCof e la curatela artistica dello stesso Corsini, il Festival si connette alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, stagliando un percorso multiforme dislocato in tutta la città, fra mostre ed eventi abbagliati dall’obiettivo di autori come Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti e il compianto Giovanni Gastel. Epicentro nonché punto d’inizio del Gran Tour il Museo di Santa Giulia, nel «Quadrilatero rinascimentale», con circoletto rosso su «Alfred Seiland. Imperium romanum. Fotografie 2005-2020», la prima retrospettiva italiana del fotografo austriaco; contestualmente, ospita «Palmira. Una memoria negata», reportage in Siria di Elio Ciol, «Roma in Africa» di Donata Pizzi, «Eros» di Bruno Cattani, per chiudere dal 21 settembre «Con amore e cura grandissima» di Giacomo Rossetti, a cura di Roberta D’Adda. Tra gli altri luoghi-simbolo, MoCa ingloba tre progetti: «È Brescia», a cura di Albano Morandi, «Bellissima! 20 fotografi travolti da un insolito splendore» e «Federico Fellini, dietro le quinte», in arrivo a fine giugno; Spazio Contemporanea oscilla tra «Le cattedrali del lavoro» e «1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys: ritratti, sequenze fotografiche e scatti di ambientazione» eseguiti da Corsini durante l’intervista che il critico Pierre Restany fece all’artista nel 1980; poi allestimenti al Museo civico di Scienze naturali, alla Fondazione Poliambulanza e al Museo Mille Miglia, alla Laba e al Museo delle Armi: «Una finestra aperta sul rapporto tra le arti figurative e il loro linguaggio espressivo», con schegge anche in provincia, dalla biblioteca di Vobarno alla Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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