«Buon Natale a chi?», inno anti-ipocrisia

di E.ZUP.
Diego Piccinelli: ultrà dei «Brescia 1911», autore di canzoni folk-rock
Diego Piccinelli: ultrà dei «Brescia 1911», autore di canzoni folk-rock
Diego Piccinelli: ultrà dei «Brescia 1911», autore di canzoni folk-rock
Diego Piccinelli: ultrà dei «Brescia 1911», autore di canzoni folk-rock

Dallo stadio al palco, dal calcio al rock, il passo è molto più breve di quello che sembra. Lo sa bene Diego Piccinelli, tra i fondatori del gruppo ultras «Brescia 1911 – ex Curva Nord» che, archiviato l’annus horribilis 2020, ha deciso di iniziare il nuovo squadrandolo dalla testa a i piedi, provando a esorcizzarne le eventuali cattive intenzioni con il potere suggestionante della musica. Nello specifico, il folk a gamba tesa e volontaria differita temporale di «Buon Natale a chi?», pezzo già in circolo su You Tube corredato da videoclip senza fronzoli e hashtag emblematici (fra gli altri, #ipocrisia #buonismo #consumismo). «Scritto nel dicembre di qualche anno fa, ho deciso di farlo uscire ora, in un periodo festivo atipico, per certi versi singolare, in cui il vero spirito del Natale è stato affossato definitivamente» scriveva lo stesso Piccinelli all’indomani del lancio sui social, zona Epifania. «SEPPUR con delle evidenti responsabilità, bisogna però ricordare che non è stato il Covid a mettere una croce sul Natale. Casomai ha solo accelerato un processo in atto ormai da decenni, che ha trasformato una festa immagine del Cristianesimo in un simbolo del consumismo». Ancora, ha rincarato la dose dissociandosi dalla giungla in cui vige «la legge del più forte, la legge di chi possiede tutto ma non può più offrirti niente», «Il Natale è diventato ormai una vetrina temporale durante la quale è possibile sfoggiare il proprio potere economico e sociale, sfoderando un’ipocrisia degna dei peggiori esseri (umani). Non a caso, anche in questi giorni alcuni politici hanno rinnovato le tradizionali, e sempre più odiose, passerelle. Eppure, c’è ancora chi si batte per i diritti e la felicità di tutti, senza dimenticare nessuno. A loro dedico questa canzone. Restiamo Liberi, e soprattutto umani!». Prima che sia troppo tardi, prima del punto di non ritorno, perché allora - come si congeda amaramente Piccinelli versione cantautore al capolinea del brano - «la vita degli altri non avrà più alcun valore i porti saran chiusi di fronte a ogni dolore». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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