Dall’Irlanda una lezione di pudore e delicatezza

di Luca Canini
The Quiet Girl
Colm Bairéad, 2022
The Quiet Girl Colm Bairéad, 2022
The Quiet Girl
Colm Bairéad, 2022
The Quiet Girl Colm Bairéad, 2022

Nelle sale italiane ci è arrivato in questi giorni, fresco fresco di nomination incassata con pieno merito e pronto a sfilare sul red carpet degli Oscar nella notte del 12 marzo.

Ci sarà anche «The Quiet Girl» dell’irlandese Colm Bairéad in gara per la statuetta riservata ai lungometraggi in lingua straniera, perla tra le perle in una cinquina di pretendenti nella quale spicca assieme a «Close» del belga Lukas Dhont. Nomination incassata con pieno merito, dicevamo, dall’alto di tutta una serie di pregi che è impossibile non riconoscere.

Meravigliosa la regia (compresa la scelta del formato 4/3 che fa tanto Kelly Reichardt), splendidi i colori di un’Irlanda crepuscolare, magistrale la trama sonora, magnifici i personaggi: l’estate dai parenti della piccola Cáit, divisa tra una famiglia allo sfascio e un quasi padre e una quasi madre che portano la croce di un dramma che li ha segnati per sempre, feriti e provati ma pronti ad amarla, vi farà compagnia a lungo dopo i titoli di coda. Un saggio sul pudore, sulla delicatezza, sull’incanto del quotidiano e del mondo che prende comunque il sopravvento sul dolore e sulla fatica di vivere. Voto: 8.

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