La Norvegia a tinte gialle in un crime impeccabile

C’è un filo rosso sangue che da sempre lega il Nord al giallo come concetto. Il poliziesco alla scandinava è uno dei generi letterari che più hanno avuto fortuna negli ultimi decenni. Dalla premiata ditta Maj Sjöwall-Per Wahlöö a Henning Mankell, da Stieg Larsson a Jo Nesbø, i cieli plumbei, l’immobilità minacciosa e il mare inquieto delle terre del ghiaccio hanno fatto da sfondo al rimuginare ostinato di legioni di investigatori. Alla lunga lista dei crimini sotto zero si aggiunge ora la scomparsa di Anne Elisabeth Hagen, moglie del miliardario Tom Hagen, uno degli uomini più ricchi della Norvegia. Storia vera; fatto di cronaca del 2018 che ha già ispirato un documentario. Ora tocca a Netflix dire la sua, attraverso una mini-serie in cinque episodi (da una cinquantina di minuti) che ha il respiro composto e minimale di un vero crime alla scandinava. Anche se il pregio più grande è quello di osservare i fatti da diverse angolazioni: i famigliari, la polizia, gli avvocati, i giornalisti, gli informatori. Se frequentate il genere, avete trovato pane (di segale) per i vostri denti.