LA RECENSIONE

La stella Penélope Cruz in un esordio alla Loach

di Fausto Bona
«Tutto in un giorno» dell'argentino Juan Diego Botto
Penélope Cruz, protagonista a produttrice di «Tutto in un giorno»
Penélope Cruz, protagonista a produttrice di «Tutto in un giorno»
Penélope Cruz, protagonista a produttrice di «Tutto in un giorno»
Penélope Cruz, protagonista a produttrice di «Tutto in un giorno»

«Tutto in un giorno» è un film decisamente serio a realistico - per certi versi ricorda il cinema di Ken Loach -, ma non per questo meno intrigante, anche per il surplus di colore e temperatura drammatica che l’interpretazione di Penélope Cruz, che è anche produttrice, conferisce alla pellicola. Juan Diego Botto, attore argentino al suo esordio alla regia, prende le mosse dal problema degli sfratti: in Spagna viaggiano al ritmo di più di 100 al giorno. Tema forte dunque e coinvolgente, in forza della sua carica di umanità; tema messo in scena con rara perizia e fluidità visto come l’attenzione e lo sguardo del regista scivolano da un personaggio all’altro, da una situazione all’altra.

Penélope Cruz è Azucena, una madre single: vive con la sua bimba e ogni tanto riceve la visita del suo compagno, peraltro piuttosto latitante. Azucena deve far fronte a uno sfratto che diventerà esecutivo nel giro di 24 ore. Ad aiutarla una specie di comitato di sfrattati decisi a scendere in piazza. Se Azucena è il personaggio dai colori più accesi, il grande tessitore della trama è invece Rafa, un avvocato impegnato nel sociale: agitato e instancabile, corre da un capo all’altro della città per impedire che a una giovane donna araba sia tolta la custodia della sua bambina. Ma si dimentica anche di assistere la sua compagna durante un’ecografia e fa perdere la gita scolastica al figlio adolescente di lei.

C’è infine un’altra donna che soffre: è un’anziana signora di nome Teodora il cui figlio non si mette più in contatto telefonico con lei: quest’uomo, afflitto da un gigantesco senso di colpa per aver perso i soldi della madre, fa l’operaio in un cantiere ed è amico del compagno di Azucena. Tutto si tiene e tutto precipita verso un convulso finale.

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