Cominelli: «Amo tutti i pianeti musicali, da Marte a Venere»

di Claudio Andrizzi
Greta Cominelli racconta: «Un giorno ho visto un video di Britney Spears e  ho capito cosa volevo fare nella mia vita»
Greta Cominelli racconta: «Un giorno ho visto un video di Britney Spears e ho capito cosa volevo fare nella mia vita»
Greta Cominelli racconta: «Un giorno ho visto un video di Britney Spears e  ho capito cosa volevo fare nella mia vita»
Greta Cominelli racconta: «Un giorno ho visto un video di Britney Spears e ho capito cosa volevo fare nella mia vita»

È rimasta folgorata dalla passione per la musica e il mondo dello spettacolo fin da quando era bambina e prendeva lezioni di danza, teatro e interpretazione vocale. Si esibisce come solista, corista e performer live in diversi contesti artistici o professionali da quand’era diciottenne. E nel 2008 ha cantato la sigla d’apertura del triangolare di calcio «Brescia c’è» con la Nazionale Italiana Cantanti al Rigamonti. Ma solo ora Greta Cominelli, bresciana, classe 1987, vocalist di lunga e navigata esperienza, è arrivata al debutto discografico. Da pochi giorni è disponibile su tutte le piattaforme «Tra Marte e Venere», primo ep con 5 inediti scritti da lei in collaborazione con il chitarrista Renato Caruso. Quali le emozioni per questo esordio dopo la lunga gavetta? Credo che il lungo percorso mi sia servito per imparare tante cose e misurarmi con me stessa. Le tante porte che ho preso in faccia alla fine non sono state che tappe di una crescita: una maturazione personale. L’emozione e la soddisfazione per il primo disco sono ancora più intense: le cose gratuite non sono mai gratificanti come quelle che ti sudi veramente e conquisti fino in fondo. Quand’è scoccata la prima scintilla di passione per il canto? Con i primi spettacolini che facevo all’asilo: forse non capivo bene cosa facevo, ma sentivo che esibirmi mi piaceva tantissimo. Amavo anche ballare ma alla fine ho capito che la mia strada era indubbiamente quella della musica e del canto. Da allora mi sono creata un mio mondo, consumando le prime musicassette, passando ore davanti ai primi video. Principali punti di riferimento? Da ragazzina negli anni ‘90 adoravo Mtv, che ha accompagnato tutta la mia adolescenza: un giorno, era settembre, ho visto un video di Britney Spears e in quel preciso momento ho capito cosa volevo fare nella mia vita. Ho amato moltissimo anche Christina Aguilera e Mariah Carey, che ho cercato di emulare. E adoro Madonna. Nel suo passato anche la preparazione in scuole bresciane come Cambiomusica insieme a Giulia Fasolino o Accademia Vocal Power con Anna Gotti: è stato importante? Fondamentale: non è facile avere coscienza dello strumento musicale che hai nelle corde vocali. Non è come studiare la chitarra o il piano che puoi vedere o toccare: il canto è evanescente, impalpabile, per questo è cruciale avere qualcuno che ti dia una direzione, una disciplina. Nel 2020 l’incontro con Renato Caruso: quanto è contato per perfezionare il suo primo progetto discografico? Lui mi ha dato il tempo che mi serviva senza giudicarmi, in modo che potessi sviluppare la mia ricerca e le mie idee: avevo un po’ appeso il microfono al chiodo, anche perché non sono più giovanissima, invece grazie a lui ho deciso di impegnarmi per realizzare un sogno, soprattutto per me stessa, scrivendo i testi sulle sue musiche, che rispecchiano il mio stile eclettico, dal pop alla bossanova, dall’easy jazz all’R&B. Che progetti ci sono per la promozione del disco? Mi piacerebbe presentarlo con uno show a teatro con Renato e Paolo Diotti, arrangiatore e produttore artistico, oltre magari ad alcuni amici e colleghi. Spero di riuscirci. •.

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