Davide, dal Maffei a Mirabilandia: «Il mio lavoro? Regalare sogni»

di Alessandra Galetto
Davide Padovan, presentatore a Mirabilandia
Davide Padovan, presentatore a Mirabilandia
Davide Padovan, presentatore a Mirabilandia
Davide Padovan, presentatore a Mirabilandia

«Sono il capitano della scuola più pazza e spericolata del mondo: la Scuola di Polizia di Mirabilandia. Da 16 anni infatti qui sono il presentatore dello stunt show. E del resto faccio spettacolo da quando avevo sei anni: a nove ero con Sandra Mondaini in Arena di fronte a ventimila persone al Disney Festival e da allora non mi sono più fermato». Davide Padovan, classe 1970, vicentino di nascita ma veronese d’adozione, ex maffeiano, lavora a Mirabilandia da 16 anni, dopo un’esperienza tra discoteche, show, circhi e altri parchi divertimenti, tra cui Moviland e Gardaland.

 

La sua, come spiega lui, è una passione nata prestissimo. Determinato e capace, è arrivato dove voleva. E oggi soffre, come tutto il mondo dello spettacolo, per lo stop e l’incertezza sulla riapertura.

 

Davide, come è iniziata la tua carriera? Dal sogno di un ragazzino. Quando ero bambino ho frequentato il corso di dizione e recitazione al vecchio Cea di Verona, poi ho fatto il Maffei e lì... beh lì ho dovuto studiare. Terminati i miei studi ho iniziato a lavorare in radio e nei locali più belli d’Italia, lanciando il karaoke per la Pioneer negli stessi anni in cui Fiorello era famoso in tv proprio per quello. Ho fatto il vocalist in discoteca e poi sono approdato nella magia dei parchi divertimento. Ho lavorato anche con la famiglia Togni al circo americano. Sono stato a Gardaland a fare Babbo Natale, e a Verona torno sempre in occasione del Motor Bike Expo dove presento gli spettacoli della Scuola di Polizia.

 

E come sei arrivato a lavorare a Mirabilandia? La direzione artistica di Mirabilandia mi ha notato in un altro parco divertimenti e mi ha proposto di diventare il nuovo capitano di scuola di polizia. Da allora lo show è cambiato: il recitato nello spettacolo e l’interazione con il pubblico sono diventati importantissimi ed essenziali.

 

Puoi svelarci qualche segreto sugli stuntman? Quante ore si allenano per fare quelle evoluzioni? Sono tutti stuntman professionisti che hanno fatto della loro passione una professione. Noi raccomandiamo sempre a chi ci viene a vedere di non rifare assolutamente quello che sembra facile. Infatti loro lo fanno da molti anni e in ambienti chiusi al traffico. Noi siamo per la sicurezza sulle strade. Poi ci sono mille sfumature come stuntman. Sicuramente ci vuole una buona preparazione atletica e delle nozioni di guida sicura. Ora siete chiusi, uno stop forzato per il mondo dello spettacolo.

 

Quando pensate di riaprire? Il parco è stato chiuso la settimana prima di Halloween e ora contiamo di riaprire per Pasqua o immediatamente dopo. Siamo 800 dipendenti e fin dall’inizio della pandemia la prima preoccupazione è stata la sicurezza. Abbiamo un protocollo molto rigido: e non abbiamo avuto nessun caso Covid né tra i dipendenti nè tra il pubblico. Chiediamo, dati alla mano, di ripartire. Il mondo, oggi più che mai, ha bisogno di divertirsi, di sognare: noi facciamo questo, regaliamo sogni. •

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