E all’Odeon il Signor G si incarnò in Massini

Stefano Massini: fiorentino, è scrittore e drammaturgo
Stefano Massini: fiorentino, è scrittore e drammaturgo
Stefano Massini: fiorentino, è scrittore e drammaturgo
Stefano Massini: fiorentino, è scrittore e drammaturgo

Immaginare che per una sera lo spirito di Giorgio Gaber materializzi all’Odeon di Lumezzane. Non sul palco, ma in platea ad ascoltarsi mentre qualcuno, tra musica e parole, lo omaggia a vent’anni dalla sua scomparsa. È Stefano Massini, mente e regìa di «Quando sarò capace di amare» accompagnato dai suoni dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Capace, intanto, di estasiare il pubblico nell’unica tappa bresciana dello spettacolo. Lo scrittore e drammaturgo fiorentino si è innamorato del palcoscenico con le canzoni di Gaber e Sandro Luporini, arrangiate da Enrico Fink, a ispirare Massini per raccontare storie al Signor G. Come il mostro di Milwaukee Jeffrey Dahmer che a processo parla dei «mostri con cui tutti dobbiamo avere a che fare». Poi ecco la maestra americana Elizabeth Vining chiamata a trasferirsi per insegnare a un solo bambino, il principe ereditario di quel Giappone appena colpito dall’atomica. «Giro giro tondo, cambia il mondo - rievoca Massini-Gaber - non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata e potrebbe far male. Date fiducia all’amore, il resto è niente». E cosa dire del dirigente di un’azienda di Stoccolma che produce robot dalle sembianze umane, ma deve dimettersi per un libretto delle istruzioni mancante? «Se io sapessi - direbbe Gaber - cosa mi fa bene e cosa mi fa male, quanto sono strani i miei pensieri e le emozioni, se avessi letto un po’ meglio il mio libretto di istruzioni». Altra scena e altra storia, una bambina abusata in un campo di sterminio e non più in grado di dire «io». Che rischia di diventare l’«io che comando, devo essere il centro del mondo, disgustoso, arrogante e prepotente, l’unico peccato originale nel mondo occidentale». Infine Thomas Edison, l’inventore della lampadina, che alla morte della moglie si sente come «quel filo di tungsteno senza corrente, quindi inutile». E allora «quando sarò capace di amare», perché la certezza è essere incapaci di farlo. Di fronte a tutto ciò, «io se fossi Dio mi ritirerei in campagna». Fabio Zizzo

Suggerimenti